Il Vangelo di Matteo riporta le parole di Gesù: “Se qualcuno ti colpisce sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra” (Mt 5,39). Questa frase è spesso intesa come un invito alla passività, alla sopportazione e alla rinuncia alla giustizia. Ma è davvero questo il senso dell’insegnamento di Cristo?
Per capire meglio il contesto e il significato di questa espressione, dobbiamo tener conto di alcuni elementi storici e culturali. Nel mondo antico, la guancia destra era considerata la parte più nobile e onorevole del viso, mentre la sinistra era vista come la parte più bassa e disprezzabile. Perciò, colpire qualcuno sulla guancia destra significava infliggergli un’offesa grave, un insulto alla sua dignità e al suo onore. Si trattava di un gesto tipico dei padroni verso gli schiavi, dei superiori verso i sottoposti, dei dominatori verso i dominati.
In questo scenario, porgere l’altra guancia non era una dimostrazione di debolezza o di sottomissione, ma di coraggio e di sfida. Era un modo per dire all’aggressore: “Non mi lascio umiliare da te, non accetto il tuo disprezzo, non mi considero inferiore a te. Se vuoi colpirmi ancora, devi farlo sulla guancia sinistra, ma così facendo riconosci che io sono tuo pari, che ho lo stesso valore e la stessa dignità di te”.
Porgere l’altra guancia, dunque, era un gesto di resistenza non violenta, di protesta pacifica, di rivendicazione dei propri diritti. Era anche un gesto di perdono e di riconciliazione, perché offriva all’aggressore la possibilità di cambiare atteggiamento, di interrompere la spirale della violenza, di ristabilire una relazione di rispetto e di amore.
Questo insegnamento di Gesù è ancora attuale e valido per i cristiani nati di nuovo, che sono chiamati a seguire il suo esempio e il suo comando. Porgere l’altra guancia non significa rinunciare alla giustizia, ma cercarla con mezzi pacifici e non violenti, non tollerare il male, ma contrastarlo con il bene, non essere vittime deboli, ma forti e coraggiosi.
Porgere l’altra guancia significa essere veri discepoli di Cristo, che ha amato i suoi nemici fino alla croce, che ha perdonato i suoi carnefici, che ha vinto il male con il bene.
Cosa significa e cosa ha significato.
Significa seguire le orme di colui che non ha risposto alla violenza con la violenza, ma con la mansuetudine e la misericordia, imitare il cuore di colui che non ha odiato chi lo ha odiato, ma ha pregato per chi lo ha perseguitato.
Significa conformarsi alla mente di colui che non ha cercato la vendetta per le ingiustizie subite, ma ha offerto il perdono a chi lo ha tradito.
Significa partecipare alla vita di colui che non ha ceduto al male, ma ha resistito al male con il bene, fino a donare la sua vita per la salvezza del mondo.
Significa essere veri discepoli di Cristo, il Principe della Pace, il Re dei Re, il Signore dei Signori.