Con l’entrata in vigore del nuovo codice della strada, mi sono trovato a riflettere su una curiosa dinamica che accomuna molti di noi. Quante volte, infatti, ci affrettiamo a leggere le nuove normative, a consultare le regole aggiornate e a prestare una scrupolosa attenzione per evitare sanzioni? Certamente, nessuno desidera incorrere in multe, ritiri della patente o, peggio, compromettere la sicurezza propria e degli altri. Eppure, questo atteggiamento meticoloso e diligente mi porta a pormi una domanda: perché non applichiamo la stessa serietà e dedizione quando si tratta di seguire le indicazioni della Parola di Dio, la Bibbia?
Penso che tutti possiamo riconoscerci in una certa inquietudine che ci coglie quando sappiamo di dover adeguare il nostro comportamento alle regole imposte dalle autorità. La paura delle conseguenze è un forte motivatore: se non rispetto il limite di velocità, rischio una multa salata; se passo con il semaforo rosso, le implicazioni possono essere anche più gravi. Questo timore ci spinge a cambiare abitudini, magari con qualche sacrificio, ma con la consapevolezza che è necessario per vivere in sicurezza e in armonia con le regole sociali.
Eppure, quando si tratta delle indicazioni che Dio ci ha dato attraverso la Bibbia, il nostro atteggiamento è spesso molto diverso. La Parola di Dio ci invita a vivere in un certo modo, non per paura di sanzioni immediate, ma per il nostro bene eterno. Ci offre un modello di vita basato sull’amore, sulla giustizia, sul rispetto per gli altri e su una relazione profonda con Dio stesso. Eppure, troppo spesso ci mostriamo distratti, indifferenti o addirittura resistenti davanti a queste indicazioni.
Mi sono chiesto: è forse perché non percepiamo una conseguenza immediata e tangibile? O perché pensiamo che le promesse e gli avvertimenti della Bibbia siano meno reali rispetto alle multe del codice stradale? Se riflettiamo, ci rendiamo conto che questo atteggiamento è paradossale. Le regole stradali possono proteggerci nella vita quotidiana, ma le parole della Bibbia hanno un valore infinitamente più grande, perché ci guidano verso una vita piena di significato, pace e speranza eterna.
Forse dovremmo chiederci se il nostro rispetto per le regole non debba partire da una consapevolezza più profonda: non solo la paura delle conseguenze, ma anche il desiderio di fare ciò che è giusto, di vivere in armonia con i principi che portano vera felicità. Così come ci preoccupiamo di adeguarci al codice della strada per il bene nostro e degli altri, perché non fare lo stesso con le leggi divine, che non solo ci proteggono, ma ci donano una direzione per l’eternità?
Questo pensiero mi ha fatto capire che, forse, dobbiamo lavorare sulla nostra prospettiva. Riconoscere che Dio non ci ha dato regole per limitarci, ma per liberarci; che le sue parole non sono un peso, ma un dono; e che seguirle non è solo un dovere, ma un’opportunità per vivere una vita piena e significativa. Alla fine, la vera domanda è: vogliamo vivere con la stessa cura e attenzione che riserviamo alle regole umane anche per quelle divine? Perché se è importante rispettare il codice della strada per evitare una multa, quanto più è importante rispettare la Parola di Dio per ottenere la vera gioia e la vita eterna?